LINEE GUIDA DIDATTICA A DISTANZA

Circolare n. 160                                                                           Molfetta, 15 aprile 2020

Ai docenti, agli alunni, alle loro famiglie e, p.c. D.S.G.A., ATTI

Oggetto: linee guida didattica a distanza (DaD).

Allegate alla presenza vengono pubblicate le proposte di questo ufficio di LINEE GUIDA PER LA DIDATTICA A DISTANZA.

Lunedì 20.4.2020, alle ore 16,00 sono convocati i dipartimenti disciplinari per la condivisione, la discussione e l’eventuale proposta di modifiche. La videoconferenza sarà organizzata dai direttori di dipartimento, che sono autorizzati a cambiare la calendarizzazione della riunione sulla base di accordi presi all’interno dei dipartimento.

Entro le ore 12,00 del 21.4.2020 i direttori di dipartimento trasmetteranno a questo ufficio attraverso la mail dirigente@alberghieromolfetta.it le eventuali proposte di modifica. Entro lo stesso termine le famiglie e i rappresentanti degli studenti potranno trasmettere al medesimo indirizzo le loro osservazioni e proposte di modifica.

Martedì 21.4.2020 alle ore 16,00 è convocato il gruppo di lavoro individuato con la circolare 159 per la discussione delle eventuali proposte di modifica. In assenza di proposte di modifica, il dato sarà comunicato e la riunione del gruppo di lavoro annullata.

Nelle more della condivisione e regolarizzazione delle LINEE GUIDA, si invitano i docenti ad attenersi alle indicazioni suggerite. In particolare:

Tutti i docenti partecipano alla DaD secondo l’orario settimanale e la programmazione definita dal Consiglio di Classe alla DaD. I docenti attestano la loro partecipazione riportando le attività oggetto della DaD sull’agenda del registro elettronico.

Gli alunni sono invitati a tener conto delle norme di disciplina contenute al capo III delle LINEE GUIDA.

 

il Dirigente Scolastico

prof. Antonio NATALICCHIO

(firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensI dell’art. 3, c. 2, d.lgs. 39/93. Originale agli atti)

 

LINEE GUIDA PER LA DIDATTICA A DISTANZA
I. PRINCIPI E DEFINIZIONI.
Necessità di un linguaggio comune per una pratica comune.
Bisogna utilizzare un linguaggio comune perché il linguaggio
 Orienta i comportamenti
 È il principale strumento di comprensione della realtà
 Sviluppa un’identità professionale comune.
Definizioni.
Istruzione. Processo di trasmissione di informazioni da un emittente a un ricevente. Le informazioni possono essere distinte in:
 Conoscenze: es. qual è il monte più alto d’Italia,
 Abilità: es. calcolo dell’area di un rettangolo
 Competenze: es. come si risponde a un cliente che chiede informazioni.
Educazione. Processo (comportamenti duraturi nel tempo, abitudini mentali, atteggiamenti sociali) che intenzionalmente vuole orientare verso obiettivi socialmente e individualmente desiderabili (ciò che viene ritenuto buono e giusto).
I comportamenti desiderabili, ciò che è buono e giusto, hanno come riferimento:
 la Costituzione e i suoi valori
 i documenti normativi dell’Unione Europea
 le convenzioni internazionali (diritti dell’uomo, delle donne, dei bambini, dei disabili)
 la legislazione scolastica
Questi documenti pur condizionati da contingenze storiche e quindi suscettibili di discussione e aggiornamento nel tempo, non sono imposti, bensì sono il frutto di organismi democratici. In questo consiste la loro garanzia.
Formazione. Processo, corrispondente all’intero percorso di vita, che forma l’individuo, cioè l’entità unica con inclinazioni, carattere, comportamenti irripetibili che è il risultato dell’interazione tra il codice genetico (basi biologiche) e la cultura (interazione con l’ambiente che ci circonda).
Primato dell’educazione.
Istruzione e formazione sono comuni a tutti gli esseri viventi. L’educazione distingue l’essere umano dalle altre specie, perché il comportamento di quelle risponde ai loro istinti. L’homo sapiens, invece, può decidere i propri comportamenti perché ha imparato a conoscerne le conseguenze. Egli ha imparato ad aggiungere un tempo tra lo stimolo e la risposta. Esso è appunto il tempo della riflessione, dell’apprendimento, dell’educazione.
Collegialità.
Il progetto di DaD è elaborato, discusso, condiviso da tutti i docenti dell’istituzione scolastica. Bisogna evitare di muoversi in modo frammentario.

II. METODOLOGIA
Partecipazione.
Tutti i docenti partecipano alla DaD secondo l’orario settimanale e la programmazione definita dal Consiglio di Classe alla DaD. I docenti attestano la loro partecipazione riportando le attività oggetto della DaD sull’agenda del registro elettronico.
La presenza degli alunni non viene attestata sul registro elettronico per non introdurre dinamiche estranee alle finalità della DaD.
Individualizzazione dell’intervento.
L’individualizzazione si realizza attraverso i piccoli gruppi all’interno del grande gruppo.
Per l’individualizzazione, la DaD deve rispettare le stesse regole della didattica in presenza.
Gli interventi devono essere realizzati da tutti i docenti della classe, per evitare il senso di isolamento ed emarginazione.
Per chi non ha il computer o ne ha uno solo da condividere con altri fratelli o sorelle (o con i genitori che lavorano da casa), si possono prevedere attività da realizzare in orari differiti da quelli della famiglia.
Sostenibilità.
Non si devono tenere gli studenti per ore davanti allo schermo. Si devono proporre sequenze didattiche sistematiche ma brevi (max 40 minuti).
Tra un intervento didattico e il seguente deve essere previsto un ampio intervallo.
Regolarità e sistematicità.
L’orario delle attività, salvo particolari intese interne al consiglio di classe e condivise con la dirigenza, rispetta l’orario settimanale delle lezioni.
Le consegne devono essere organizzate per ogni giorno di attività e devono contenere le seguenti specifiche:
1. Sequenza degli interventi
2. Orario di inizio e fine di ciascun intervento
3. Breve descrizione delle attività didattiche da realizzare.
Pertinenza.
Le attività devono essere pertinenti alle esigenze contingenti degli studenti:
 comprendere la peculiarità del momento: parlare con gli alunni di quello che sta succedendo nelle modalità e con gli strumenti idonei all’età e al livello di studi attraverso contenuti letterari, scientifici, storici collegati alla situazione in atto
 bisogno di attività motoria: proposizione di semplici attività ludico motorie
 bisogno di interazione con i compagni di scuola: promozione delle attività collettive per piccoli gruppi
Queste indicazioni sono particolarmente importanti se la DaD coincide con periodi di stravolgimento delle abitudini quotidiane.
Comunicazione nella didattica a distanza.
Ogni intervento deve cominciare con il patto d’aula: esplicitazione dei contenuti, degli obiettivi, della sequenza delle attività.

Si deve parlare in modo lento e disteso perché la ricezione può essere resa difficile dalla tecnologia, dalla rete, dalle tante variabili non sotto controllo a distanza.
Bisogna mantenere una giusta distanza dalla videocamera: non troppo vicini né troppo lontani.
Bisogna allestire uno sfondo idoneo: non troppo carico né troppo informale perché può distrarre; non troppo freddo e spoglio perché bisogna offrire un’immagine rassicurante.
L’intervento deve essere chiuso con una sintesi finale, che riassuma e riprenda quello che è stato fatto e lanci l’intervento successivo.
Rapporto con i genitori.
È importante stabilire un’alleanza, un rapporto educativo con i genitori. Bisogna parlargli, rassicurarli sulla tenuta dell’istituzione e coinvolgerli, nel rispetto dei ruoli, all’interno del progetto didattico
Si devono condividere gli scopi, gli obiettivi, le modalità di funzionamento della DaD.
Ambiente Educativo di Apprendimento.
La nota ministeriale 388 del 17 marzo 2020 individua le seguenti finalità della DaD:
1. Assicurare il senso di comunità della scuola.
2. Assicurare la prosecuzione del processo di istruzione.
L’ambiente educativo di apprendimento è uno strumento fondamentale per trovare l’equilibrio tra le due finalità.
Esso è l’insieme degli spazi, dei tempi, delle relazioni, delle risorse che costituiscono l’esperienza didattica.
L’ambiente di apprendimento della DaD è differente da quello della didattica in presenza.
Le nuove tecnologie consentono di dematerializzare e desincronizzare gli spazi, i tempi, le relazioni, l’uso di risorse all’interno dell’esperienza didattica.
Le dematerializzazione e la desincronizzazione consentono di sviluppare nuove opportunità didattiche: per es.
 la fruizione asincrona di contenuti coniugata con la realizzazione in modo sincrono dei momenti di esercitazione sui contenuti trasmessi durante la lezione
 l’organizzazione in modo asincrono delle attività di piccolo gruppo, attraverso l’uso di piattaforme fornite dall’istituzione scolastica oppure scelte autonomamente dagli alunni
 la realizzazione di momenti di didattica individualizzata (per H, DSA, BES questi momenti devono essere condotti da tutti i docenti del consiglio di classe)
Lezione.
La lezione è un evento caratterizzato da:
 Preparazione: individuazione degli obiettivi che si intendono conseguire al termine di una o più lezioni (es.: l’alunno alla fine è in grado di scrivere, sintetizzare, analizzare, calcolare, valutare, ecc.) – definizione delle modalità attraverso le quali presentare le informazioni (lezione frontale, attraverso immagini, video, mappe, schemi, ecc.)
 Avvio: attivazione degli apprendimenti attraverso la sollecitazione di motivazione e curiosità – attivazione delle preconoscenze intorno alle quali si dovranno agganciare le conoscenze proposte durante la lezione – stimolo dell’attenzione e della curiosità con domande, questioni poste all’attenzione di tutti, anticipo di concetti fondamentali (patto d’aula: quali contenuti saranno trattati)
 Svolgimento: comunicazione delle informazioni che si vogliono insegnare attraverso blocchi informativi ordinati in modo razionale attraverso legami di causa ed effetto – la sequenza dei blocchi deve avere una durata compatibile con i tempi di attenzione e deve essere monitorata attraverso l’interazione con i discenti attraverso domande mirate che non hanno una finalità sanzionatoria o classificatoria, ma servono a stimolare la discussione, la partecipazione e a capire come sta andando la lezione
 Conclusione: sintesi e riassunto dei contenuti, ripresa dei concetti fondamentali, chiusura dell’esperienza, lancio della lezione successiva
 Valutazione della lezione: avviene attraverso i seguenti indicatori:
1. grado di partecipazione, di motivazione, di curiosità
2. quantità e qualità delle domande.
Valutazione degli Apprendimenti.
La valutazione degli apprendimenti deve essere caratterizzata da:
 Tempestività: la restituzione dei compiti assegnati e i risultati devono essere comunicati nel più breve tempo possibile perché la tempestività consente di mantenere un contatto diretto con gli alunni e di ricevere in tempi ragionevoli risposte di miglioramento, suggerimenti, approfondimenti rispetto ai compiti svolti a distanza
 Trasparenza dei criteri di valutazione e coerenza con i criteri contenuti nel PTOF e approvati dal collegio
 Feedback degli insegnanti: consente di attenuare il disagio degli studenti, fornisce suggerimenti di miglioramento, sviluppa consapevolezza su come procede l’apprendimento e sulla qualità del loro lavoro
 Centralità della valutazione formativa: la valutazione ha funzione formativa nella misura in cui consente di mettere in evidenza punti di forza e di debolezza degli alunni e mettere a fuoco attività di recupero, consolidamento, eccellenza.
L’esperienza di DaD avviata a causa dell’epidemia da virus corona, secondo la nota ministeriale 388, non ha alcun valore classificatorio né sanzionatorio. Serve soprattutto ad incoraggiare, sollecitare, sostenere gli apprendimenti ed in ultima istanza ad autoregolare la didattica da parte dei docenti.

III. DISCIPLINA DEGLI ALUNNI PER LE VIDEOCONFERENZE
1. Le lezioni in videoconferenza non possono essere registrate o riprese. L’eventuale diffusione non autorizzata attraverso qualsiasi canale sarà sanzionata.

2. L’alunno è tenuto a rispettare puntualmente, per quanto riguarda l’inizio e la fine delle lezioni, l’orario ordinario comunicato e le consegne ricevute.

3. L’alunno, in video, deve curare il suo aspetto e il suo abbigliamento. Essi devono essere consoni alla lezione.

4. L’alunno deve allo stesso modo tenere cura dell’inquadratura in modo che lo scenario visibile dalla telecamera sia consono al contesto didattico.

5. L’alunno deve utilizzare il microfono in modo da garantire lo svolgimento della lezione in un contesto silenzioso e consono all’apprendimento, a tutela di sé stesso e del gruppo classe.

6. L’alunno è tenuto a seguire le indicazioni del docente per quanto riguarda la disattivazione dei microfoni e le modalità per richiedere di poter parlare.

7. La partecipazione deve essere attiva e attenta. 8. Per quanto non specificato si intendono valide le norme del regolamento di disciplina.

Il Dirigente Scolastico

prof. Antonio NATALICCHIO

(firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensI dell’art. 3, c. 2, d.lgs. 39/93. Originale agli atti)