PON SER COMUNE DI MOLFETTA

Altri due momenti fortemente formativi sabato 3 dicembre e mercoledì 7 dicembre hanno visto protagonisti gli alunni dell’Istituto Alberghiero presso la sede in via Giovinazzo.

Gli incontri si inseriscono all’interno del PON sulla legalità organizzato dal SER e dal Comune di Molfetta.

Sabato 3 dicembre un cospicuo numero di alunni del biennio e del triennio hanno incontrato l’educatrice professionale Francesca Cipriani e la psicologa prof.ssa Annamaria Palmiotto, operatrici presso le comunità minorili del Consorzio di Cooperative Sociali Metropolis per una raccolta di testimonianze sulla realtà comunitaria ed una panoramica sulle attuali condotte devianti minorili più frequenti.

Grande interesse e partecipazione soprattutto nei confronti della tematica del bullismo e cyberbullismo. Diverse le testimonianze raccontate dagli alunni vittime di questo fenomeno e le conseguenze provate sulla propria pelle: la vergogna, l’imbarazzo, l’isolamento sociale, gli attacchi di panico e l’importanza di aver condiviso con i docenti e i propri genitori la propria sofferenza per mettere fine a tale prepotenza.

Mercoledì 7 dicembre invece l’incontro formativo, seguito da circa 120 alunni del biennio, è stato condotto dal Sig.  Iodice Francesco, Capitano dell’Arma dei Carabinieri – Nucleo operativo e radiomobile di Molfetta.

L’intervento ha avuto come obiettivo quello di rafforzare la consapevolezza della differenza tra comportamento legale, illegale e socialmente scorretto. Sono state esposte le conseguenze dei comportamenti illegali ed è stato illustrato e delineato il ruolo della figura del carabiniere all’interno della collettività.

Tra i temi trattati l’uso consapevole dei social, i fuochi pirotecnici, ecc.

E’ stato spiegato loro come il fenomeno dei “botti” illegali rappresenti il primo passo verso l’illegalità; da un semplice scherzo al commettere  un reato vero e proprio.

Dopo pochi minuti i ragazzi hanno rotto il ghiaccio e l’interesse particolare nei confronti delle tematiche li ha stimolati  a porre molte domande e a chiedere chiarimenti, superando quella barriera che talvolta impedisce i ragazzi di interagire con le forze dell’ordine.