NEOFASCISMI IN PUGLIA, PRESENTATA AGLI STUDENTI DELL’ALBERGHIERO LA RELAZIONE A CURA DELL’OSSERVATORIO REGIONALE

Grande passione civile nelle parole delle due relatrici che hanno animato l’incontro, organizzato dal dipartimento di italiano e storia,  rivolto alle classi quinte, riunite in due turni  nella Sala Conferenze del nostro Istituto.

L’iniziativa è stata coordinata dalla presidente della sezione locale dell’ANPI di Molfetta, dott.ssa Fiorenza Minervini, in vista del 25 Aprile 2024, festa della liberazione, della democrazia e dell’antifascismo.

Viene ricordato il compito dell’ANPI, associazione nata nell’aprile del  1945, in seguito all’esperienza della Resistenza:  mantenere viva  la memoria di tanti uomini e donne che hanno dato la vita per liberare l’Italia dal nazi-fascismo custodendo  i valori di libertà e democrazia alla base della Costituzione della Repubblica.

Alcuni studenti hanno rievocato, per omaggiarne la memoria, la vicenda  di Giacomo Matteotti, don Giovanni Minzoni, Antonio Gramsci, antifascisti vittime della violenza fascista.

La dott.ssa Antonella Morga, coordinatrice  dell’Osservatorio regionale sui neofascismi della Puglia, unica esperienza in tutta Italia, ha presentato il dossier redatto dall’Osservatorio, che scandaglia la presenza e la diffusione di formazioni e gruppi neofascisti e neonazisti in tutto il territorio pugliese con evidenti rapporti con organizzazioni nazionali e transnazionali di ispirazione neonazista e suprematista.

Danneggiamenti di monumenti dedicati ai partigiani, di sedi dei sindacati, dei partiti e delle associazioni democratiche, effrazioni di lapidi, deturpazione di targhe commemorative, svastiche sui muri delle scuole e della Cgil, aggressioni omofobe e razziste, frasi nazifasciste inneggianti ad Hitler sui social, infiltrazioni nelle amministrazioni locali. Sono  fatti certificati dalla cronaca. Altri fenomeni inquietanti: il  proselitismo via social dei giovanissimi da parte di gruppi internazionali neonazisti e terroristi, aggressioni squadristiche (di solito ai danni di avversari politici e di migranti) e persino attività caritatevoli (principalmente la distribuzione di generi di prima necessità alle persone bisognose). Sempre più frequenti i tentativi di alcuni movimenti neofascisti di infiltrarsi negli organismi di partecipazione presenti nei luoghi di formazione, celando il proprio nome.  La violenza contro stranieri, omosessuali e donne attestata dalla cronaca, lo stigma del diverso   continuano anche sul web attraverso profili social inesistenti a cui è difficile risalire.

“Essi vivono” è il titolo del dossier illustrato. Utile alla politica e alle istituzioni dello Stato per prevenire e  contrastare  potenziali minacce all’ordine democratico e alla convivenza civile,  rivolto ai ragazzi che, se non informati, rischiano di restare irretiti dal potere seduttivo di alcune parole d’ordine che  attecchiscono facilmente in realtà deprivate culturalmente e socialmente, ma non solo.

L’invito indirizzato ai presenti, dal preside, intervenuto nel dibattito, è  stato quello di non rinchiudersi in rassicuranti “ecosistemi mediatici” che allontanano da una socialità partecipata dando sensazioni illusorie di dominio sulla realtà.

Uno sguardo attento sul mondo, lo studio non finalizzato al voto, ma strumento per acquisire una  coscienza critica, il coraggio di scegliere da che parte stare, da veri partigiani, l’impegno nel sociale sono, a detta della relatrice,  l’antidoto ai disvalori del fascismo e premessa per un futuro sostenibile per tutti.

Uno sguardo attento sul mondo, lo studio non finalizzato al voto, ma strumento per acquisire una coscienza critica, il coraggio di scegliere da che parte stare, da veri partigiani, l’impegno nel sociale sono, a detta della relatrice, l’antidoto ai disvalori del fascismo e premessa per un futuro sostenibile per tutti.